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SKATEBOARDING A VERONA:
A BRIEF HISTORY

1980’s
Roxy Ring’s
Verso la fine degli anni ’80, una famosa pista da pattinaggio al coperto decide di ampliare la sua offerta realizzando alcune strutture in legno per lo skateboard, le grandi dimensioni unite alla possibilità di girare al coperto attirano da subito skater da tutta Italia, e non solo, il Roxy Ring’s di Bussolengo (VR) diventa una meta obbligatoria per gli skater da tutto il mondo di passaggio nel nostro paese.

Il Roxy però non riesce ad adeguarsi all’evoluzione dello skateboarding di quel periodo, la convivenza forzata tra pattinatori e skateboarder diventa sempre più difficile fino a portare alla chiusura definitiva nei primi anni 2000.
1990’s
Street skating
Nel corso degli anni ’90 lo skateboard in tutto il mondo ha avuto un forte calo di popolarità, portando alla chiusura di numerose strutture, si assiste così ad una migrazione, dagli halfpipe alla strada; nasce così un nuovo approccio: lo street-skating, che porta gli skater ad appropriarsi di muretti e scalini in tutto il mondo.

Anche a Verona, incentivati dalla mancanza di una struttura pubblica adeguata, gli skater iniziano a ritrovarsi davanti alla chiesa della stazione o al monumento dei giardini di Pradaval.

I nuovi punti di ritrovo degli skaters sono detti 'spot' e sono utilizzati ancora oggi, quando possibile, in quanto Verona è la prima città in Italia ad aver usato i cosiddetti skatestoppers, degli elementi di arredo urbano con l’unico scopo di impedire lo skateboarding.
Claus & Ivan Skatepark – Arbizzano (VR)
La realtà Veronese negli anni ’90 è quindi questa: da una parte il Roxy (privato) e dall’altra lo street (illegale). Gli skater Veronesi hanno bisogno di una struttura dove potersi ritrovare e girare in pace senza dover pagare l’ingresso o rischiare multe o peggio. La soluzione arriva con lo Skatepark di Arbizzano che nasce e cresce in un centro sportivo in una piastra cementata di fianco ad un campo di tamburello.     

Lo spazio è autogestito e auto-costruito ed in pochi anni gli skater riescono a creare una struttura di livello. Il sogno finisce però nel giro di qualche anno: la vicina associazione di tamburello ha bisogno di espandersi e sfratta gli skater e il loro skatepark, lasciando di fatto una città intera senza uno spazio adeguato.
Parco delle Colombare – Verona
In contemporanea allo skatepark di Arbizzano nasce l’unica struttura pubblica che Verona abbia mai visto, la mini-rampa delle Colombare. La rampa è vicino al parcheggio del parco delle Colombare sulle Torricelle, è dotata di illuminazione pubblica ed è gestita dal Comune.

La gestione pubblica lascia però a desiderare, tanto che quando si decide di ampliare la rampa aggiungendo un piccolo skatepark non ci si occupa nemmeno di intervenire sulla pavimentazione esistente, in asfalto e in pendenza su due lati.

Gli skater Veronesi sono costretti a cercare una nuova area dove riprendere il lavoro fatto a Arbizzano, dove creare le condizioni per poter riunire la scena sempre più dispersa sul territorio, in quest’ottica nasce lo skatepark di via Colonnello Galliano.
2007-2017
GALLIANO SKATEPARK
galliano 2019
Lo skatepark di via Colonnello Galliano a Verona nasce nel 2007 quando un gruppo di skaters decide di affrontare il problema della mancanza di uno skatepark pubblico. Viene fondata un’associazione da Mauro Peduto: Società Sportiva Skateboard Scaligero, che prende in gestione la pista di pattinaggio comunale di via Galliano cominciando a costruire rampe e strutture.

Per dieci anni lo skatepark, autofinanziato e autogestito, continua ad evolvere divenendo luogo di eventi nazionali, di incontro e di crescita per gli skaters veronesi di tutte le età. In questo arco temporale non ci sono aiuti da parte del Comune, che anzi decide di progettare un nuovo skatepark in un’altra area, senza coinvolgere gli skaters locali e soprattutto senza mai realizzarlo.

La gestione di uno skatepark sempre più grande diventa più complicata per l’Associazione: i costi per il mantenimento delle strutture sono troppo elevati e le responsabilità sempre maggiori; tanto che nel 2017 si decide di non rinnovare il contratto di gestione e di chiudere l’Associazione, soprattutto e purtroppo a causa di un mancato ricambio generazionale nella gestione. Nessuno così può o vuole prendersi la responsabilità dello skatepark, che viene di fatto abbandonato dal Comune e dagli stessi skaters.
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2017 - 2019
broken ramps
In due anni di abbandono le strutture diventano fatiscenti ma gli skaters veronesi, soprattutto i più giovani, continuano a utilizzarle comunque e senza conoscere a fondo le vicende precedenti iniziano il progetto Save Galliano, grazie al quale si forma un gruppo di persone volenterose e interessate a ridare vita a questo spazio.

A questo punto riprendono i contatti con la vecchia associazione, con la quale si riescono ad organizzare diversi incontri con il Comune. A partire da questa esperienza si prende la decisione di fondare una nuova associazione: A.S.D. Skatepark Galliano, con l’obiettivo di mettere in sicurezza e riprendere in gestione lo skatepark e farlo crescere il più possibile.
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2019 - 2023
drone shot
Come Associazione A.S.D. Skatepark Galliano abbiamo lavorato come potevamo per mantenere pulita l’area (circa 3.500 metri quadrati) e riparare le strutture dello skatepark. Le rampe però, costruite in legno e lamiera, erano troppo usurate e necessitavano di manutenzione continua affinché non risultassero pericolose per gli utilizzatori.

Avevamo capito che con le nostre sole risorse non riuscivamo a far fronte a tutti i problemi che dovevamo risolvere: la mancanza di recinzioni, illuminazione, fontane per l’acqua... Abbiamo chiesto aiuto al Comune di Verona, con cui si è instaurato un dialogo. Nel frattempo si concluse il bando per il Parco della Cultura Urbana di Verona che interessava l’area dello skatepark e le piscine adiacenti.

A Verona non esiste un altro luogo pubblico dove si possa skateare liberamente... Eravamo convinti che il futuro dello Skatepark Galliano potesse essere solo con strutture in cemento: nettamente più sicure e facili da mantenere rispetto a legno e lamiera. 
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2024
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